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Visualizzazione post con etichetta nel malintendere. Mostra tutti i post
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domenica 6 marzo 2016
lunedì 9 marzo 2015
domenica 8 febbraio 2015
sabato 31 gennaio 2015
mercoledì 14 gennaio 2015
ipotenusa (nunazione) / fabio teti. 2014
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f.t.
h.
03:46
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24/7,
fabio teti,
idea della lirica,
ipotenusa,
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nunazione
sabato 29 novembre 2014
mercoledì 20 agosto 2014
sabato 24 maggio 2014
giovedì 5 settembre 2013
sotto peggiori paragrafi (18, 23, 25) / fabio teti. 2012
dell’abreazione,
e più in dettaglio, che si desidera una spiaggia appartata, per
trovarci una bottiglia vuota e assicurarsi che il messaggio è
sparito e tuttavia poterlo leggere ugualmente: bisogna avere il
coraggio di ammettere che la dignità dell’impulso ricevuto da
uomini in numero di dieci è disporre di una serie di oggetti in
comune, di fatto una sequenza estranea al potere immateriale degli
interessi responsabili e all’inerzia di un’anima astenica
(seguiva qui altra frase malintesa, come «amarvi gli uni gli altri
in riluttanza sul necesse»). ma è possibile vivere? ovvero, se non
è in questione la morte, e lo è, se sono in gestione le ombre e non
coloro che hanno appreso la musica di questi parti, perché no? ma
ecco finalmente la prova che lo scritto è per chi avrebbe bisogno
degli altri: «se
sono è solo ascoltando»,
intendiamoci,
un simile combattimento è molto meno interessante di quanto in
genere una mantide s’immagini, palpabile nel buio, senza gambe o
con una, malcompresi, anche, i termini della sua pubblicità, senza
rumore o con sei battiti sul verderame, gronda senza, una forte
volontà di spuntarla, perché semmai con una grossa propensione al
fallimento: donde il sospetto di una calda e malsana, saliva, cui non
discende né una mezza convinzione in se stessi né una sponda per
l’individuazione del nemico. in ogni caso è il maneggio che vi
rende disgustosi, e lo spettacolo sempre; ciò nonostante, in una
prova successiva di loconozione nel-del carcere, oppure, nel-del
cercare, si potrebbe assistere alla ridistribuzione dei confini di ogni
atto d’amore e di ogni fossa comune segreta (quello che aveva
l'intestino, voglio dire, in camera, srotolato, non è più in grado
di influenzare la tendenza stabilissima dei sassi). e niente, non era
giusto e farlo giusto, galleggia in aria alcuno banco di nebbia,
cattura le cose malvage che impazienza o un’altra volta ti
sconosce, non esitare pertanto ad andare. è chiaro che un tale
contorcersi di vermi, i virus dandoci lezioni che non sappiamo
imparare
martedì 25 giugno 2013
giovedì 6 giugno 2013
mercoledì 6 febbraio 2013
domenica 27 gennaio 2013
b t w b h (come si ricorda?) / f.t. 2011
a s.
le dette in
maggio, da Tauber,
ripeti: a ogni estremità del corridoio.
ripeti: a ogni
estremità del corridoio
c’era un dentista. ripeti: c’era un
dentista
che strappava
dai corpi. ripeti:
che strappava dai corpi
i denti d’oro. – e queste
in
questo, tenère, e le altre;
viale con coppie,
sopra; con molte lu
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f.t.
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18:09
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come si ricorda?,
nel malintendere,
poesia
domenica 16 dicembre 2012
b t w b h (blind spot, retches, ὑποτείνουσα ) / f.t. 2009-2011
è
in strada e niente scalzi, ai nervi no
piattino,
non l’angolo con quella mutilata –
alberello
| bachelite | samarìdio
o
mette avanti lui pellicola diversa fa interfaccia
con
le alghe che attillate, là ai satelliti cascati, le meduse
fra
i pilastri della circonvallazione:
cosa
detta è massacrata, qui
se
in altro ordine di appunti (puntuazioni)
l’occhio
ha visto sé nel vetro
bocca
ha chiesto se occhio avere
visto
il proprio – in questo – punto cieco
*
* *
o
no ed è fatto con
to
sui conati – miocloni che ne vanno
– in
dato darsi l’orrore di passare passando
le
due dita sul costato, che ne costa se coeso
a
cataste, di disgregati, l’infesto letto sul retro
magnete
del foglio, slegare, nemmeno, nequire,
il
nervo teso sotto allaccia qui ad inchiostro e tabacco,
una
tazza di nestlè le ossa bianche che lascia,
di
ch’è composta -plice -cata e dirsi avendole
predate,
la stessa
mano
che adesso t
i
ad esso ti s
trozza
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18:15
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poesia
giovedì 6 dicembre 2012
b t w b h (focale) / f.t. 2009
adesso
scarica però pisciando è preso
nello
scarto di focale a lato
della
lente è registrato il dilatarsi di ombre
fitomorfe
oltre il vetro smerigliato potrebbe
essere
l’echinocacto lasciato dal locatario precedente
o
la testa senza corpo di
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03:23
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martedì 28 agosto 2012
sotto peggiori paragrafi (I-III) / f.t. 2012
mi
ha fatto un animale, una macchina, una macchina, un animale, come
posso assicurare che sia io il responsabile di tutto? e se è una
poesia che ho nel mio vecchio cerchio di dolore generato dalla morte di un capello, ho scritto ma è lo stesso anche a causa delle guerre
dei segni: perché io, a sua volta, porta alla morte e vi si lascia
inoculare senza i vari arredamenti, le applicazioni, dimenticate, per
l’espulsione di rifugiati a vario titolo nell’incubo cotidie di
bruciato il ragno della, verità, ma mai la tela del regno
centripeto
e così in astratte e le scanalature inferiori del piano detto
astrale, in cui è il divario di transizione o un’altra formula a
scavare all’improvviso un panorama di corpi celesti e di sangue.
prepararvi un proprio moto, in luogo, ma una catena anche umana e
girare in ogni caso non contando su quell’aggettivo, comune a
tutti, o peggio o meglio. invece, si ha giusto una vaga idea della
guerra poi coinvolti in un dialogo da strada, e come prorogati o
postergati a un’estensione permanente della pressione diastolica e
sistolica dai vostri, piccoli conti controllati dai computer, negli
eoni con successo
infine, è stata accettata, o non lo è stata. la gente chiama lui un umano, o altro di simile, purché lo si assimili, ché in le scoperte fuori quello toglie cosa solo solo antropomorfa ma gestita dalla scienza come vera: si sta distrutti hanno creato pensa proprio una cassetta, di sicurezza, per l’abuso di potere e la semplicità della larghezza di banda. poi alcuni, di voi o senza ricorrere a dell’acqua, non si ricordano ma niente della tenia né del fuoco: eppure, la passione morale è una parte naturale del corpo come il seno o un’ascella o le dita se lasciate senza pròtesi
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00:03
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sotto peggiori paragrafi
martedì 17 luglio 2012
b t w b h (εἰς ἑαυτόν, no, répondez s'il vous plaît) / f.t. 2012
ché
qui cosa diventa, la frase «il
mondo esiste»
più ioni e zone
del disfarsi, della disfigurazione, del film
di
«il
mondo esiste».
il router per falluja,
uranio e tolti
gli occhi, la testa dentro il sacco
questo
è detto e questo è guasto, il
questo
proprio.
non è quel
mondo e le interfacce, di glifi:
anche
è richiesto dal robot, dimostra
di non essere
un
robot : derclitic,
iighatic, ionssùr, eriodo
attuale,
maastrichtiano, età oscura della terra
(la distolta –
la distorta – la distale):
è una domanda –
lo è? – non poter fare
e fare come si
potesse, ancora dire,
né come dove:
ominazione, smessa è stata
smessa – rivà
in sé -gmenti, qui -guìta, -minata?
dopo giorno dopo
giorno e
meno zanne,
nihilati, miniata
in reintentarsi
. . .
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17:00
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senza parafrasi
domenica 3 giugno 2012
b t w b h (ἐκϕέρω, cul-de-sac, angolo d'incidenza) / f.t. 2009-2011
immagini anche
quelle come con le
ali i piraña,
ridanno ora sfondati, dei vetri,
un getto di
soldi per questo per molto
nascondere la
stanza quella lorda nell'ascolto
dato
agli indici o una
permuta, invece, dei dati
qui se il dubbio
nello spazio è dello spazio, seguìto
è un ragno
oltre lo schermo vede i cavi
poi la polvere,
l'incàvo
lì sarebbero le
lampade
infilate, le
chimiche, nell'ano,
le spaccate
sulla pelle,
il fosforo che
brucia
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f.t.
h.
16:03
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fabio teti,
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giovedì 3 maggio 2012
b t w b h / f.t. 2011
quarto e quinto
da gastro (conato)
(costato contro
il freddo) – uno ha il joystick
gli altri giù
nello scotòma – non è una
scelta,
sapere, o è una scelta, la frase: attraversando
il
corridoio è attraversato, la
frase: citofono
sentito
con il nervo, e sottovoce chi da dentro
«amècche,
bengasi, zabí almi». la frase allagamento,
da questo, né
come; fino al
balcone va che è
un margine
di corto,
guardare, – non fa
vedere chi le ha
dette le parole
della mosca
masticata
nel sonno
. . .
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f.t.
h.
11:09
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sabato 14 aprile 2012
red stripe kitchen / martha rosler. 1967-72
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f.t.
h.
12:09
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