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Visualizzazione post con etichetta differx. Mostra tutti i post
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mercoledì 22 aprile 2020

domenica 24 agosto 2014

low profile / differx. 2014


   

domenica 27 luglio 2014

shoes / differx. 2014

 
    

domenica 20 luglio 2014

0429 (intentionally) / differx 2014

   

mercoledì 2 luglio 2014

domenica 22 giugno 2014

mercoledì 18 giugno 2014

0303 (non ci si può lamentare)



martedì 17 giugno 2014

domenica 15 giugno 2014

0258 (centro) / differx. 2014



sabato 14 giugno 2014

mercoledì 11 giugno 2014

lunedì 28 aprile 2014

venerdì 21 febbraio 2014

forse non tutti sanno che. (annotazione) / '14


Forse non tutti sanno che

La scrittura di ricerca spesso è limpidissima, trasparente, transitiva: Costa, Tarkos, Mohammad, ...

Si capisce. Tanto, anzi parecchio. Se la si legge. Specie in alcuni casi.

Avranno i lettori voglia di avventurarsi in tali casi?

No?

Come faranno allora a continuare a dire che non si capisce?

lunedì 27 gennaio 2014

sguardi, distanze, spazializzazioni. note su alcune letture / silvia tripodi




Tempo fa conclusi la stesura di alcuni appunti con due domande: cosa deve o può ancora spiegarci il visibile, cosa può o deve (ancora) spiegarsi lo sguardo?
Riflessioni che scaturivano da alcuni scritti di Merleau-Ponty sulla percezione; in particolare su come tra soggetto e oggetto potesse avvenire una relazione organica che tentasse di definire in qualche percentuale il superamento di dicotomie ed estremi ontologici, rivolgendo l'attenzione su eventuali azioni di scrittura e letture estetiche di opere che pur schiudendosi alla contemporaneità, non fossero tuttavia destinate a costituire in modo esaustivo o definitivo fondamenti e istanze, ma suggerissero comunque criteri e indicatori estetico-linguistici. Scrivevo di uno spazio-mondo, di uno spazio-gioco entro cui organizzare traiettorie di uno sguardo differente sulla realtà. In sintesi, organizzare il sensibile, contempla anche questo; insieme a criteri di azioni e  attraversamento dei fatti, del visto, del non visibile, che richiedono una presenza, una cognizione acuta che accosti porzioni di reale a porzioni di virtuale, margini possibili di manovre in una territorialità anzi in una extraterritorialità entro confini virtuali, politici anche, non sempre noti o identificabili. [...] il modo è l'innesco di un protocollo di estraneità. prendere la distanza  -- avere una visione dall'alto -- mirare ciò di cui si è parte -- le unità di misura (i confini politici). [1]
Ciò che configura la cifra politica di un linguaggio della contemporaneità, si fa anche carico di sintomi, di figure in ombra quelle di un'intimità dislocata, aliena-ta, lontana dal soggetto e rivolta alle cose.

Una soggettività che in qualche misura mette l'io fuori fuoco, ne definisce forse, con più nitidezza, le disfunzioni, i sintomi; un io che (in un contesto contemporaneo) sospenda ogni interesse per l'essente affinché, paradossalmente, esso sia. Una scrittura contemporanea è in definitiva (e indefinitivamente) l'epigrafe in motu di se stessa. Descrive la propria deiscendenza. Pur gettando l'io fuori campo, lo colloca nel mondo, vive dell'intersoggettività, dichiara la sua presenza nella comunità, ne organizza azioni, configurando innumerevoli scenari di combinazione del possibile (l'infinito della situazione). Emblematico, per esempio, è l'utilizzo che Francis Ponge fa, in Nioque de l'avant-printemps, del simbolo matematico dell’infinito.
Oh solitudine zeppa di elementi muti, tutti fissati al proprio posto, senza sguardo, paralitici, è qui, qui dove tutto un paesaggio mi incravatta e mi prolunga le spalle a destra e a sinistra, qui dove per esprimersi ha soltanto la mia voce (qui dove non mi devo troppo difendere da animali pericolosi), è qui che sento la mia ragion d'essere.
Il Paesaggio ∞* grandi nodi colorati di bistro, rattrappiti e paralitici (infermi) sotto i rabbrunamenti bluastri, sotto i voluminosi pensieri provenienti da ovest. [2]
Sostituendo la "oh" lirica con il simbolo matematico dell'∞, Ponge forse tenta di utilizzare così come direbbe Braque, una regola che corregge l'emozione, trascendendo classicismo e romanticismo attraverso il primato dato alla materia e ai simboli ad essa attribuiti e di sostituire l'io lirico con il primato dell'oggetto, facendo esclamare l'oggetto stesso, ovvero la natura, dando voce a  ciò che appartiene al seriale, alla ricorsività, alla coazione dei cicli naturali. Nioque de l’avant-printemps vuol essere nella sua interezza un documento strutturato in una serie di annotazioni; ne possiamo leggere ulteriormente qui in una nota di Marco Giovenale sul blog recognitiones-ii.

[…] L’oggetto, terzo termine attraverso il quale trascendere classicismo e romanticismo, trova posto (compiendosi) dentro l’opera stessa; è il contrappunto tra la portata politica dell’opera (opera che descrive se stessa con l’ingenuità e semplicità attraverso le quali la natura si manifesta) e lo slancio, l’emozione, l’aspettativa dell’avvenire, quale elemento  – naturale, volitivo  –  di cognizione del mondo […]




[1] Mariangela Guatteri, Figurina enigmistica, 2013. Ikona Líbercollana Syn, scritture di ricerca a cura di Marco Giovenale
[2] Francis Ponge, Nioque de l’avant-printemps, 2013.  Benway Series  – Introduzione di Jean-Marie Gleize; traduzione di Michele Zaffarano

martedì 24 dicembre 2013

sei libero / mg. 2013

   
continuano a dirgli sei libero sei libero, intorno cascano, continuano. dozzine, facce note, no, sei libero sei libero, più lui è libero più intorno cadono, giovani vecchi maschi non maschi, tutti, bassi alti nani commercialisti farmacisti giocattolai, mezzi, chissà, mezzi chissà, una carneficina, non è chiaro come funziona, forse sì forse no comunque. sei libero lui è incastrato, due montagne di morti, mica si muove


  
[da Questioni di contenuto, inedito]
  

sabato 28 settembre 2013

the shape of the field / mg. 2013

is it really (only) “visual poetry” the thing I deal with?

I realize I'm absolutely interested in signs, traces, borders, explanations, asemic areas, glyphs, arrows, cacography, alphabets, open fields, blurred images, distant grass, abstract figures and movies, glitch in sound and vision, ripped cardbox, scratched wood, scratched tapes, uncanny machines, lack of meaning, naive drawings, art brut, lowres shots, random shots, bad photos of notes and things, boring manuscripts, boring explanations, boring graffiti, handwritten lists and instructions, weird diagrams, diaries, “action writing” / action painting, mixed excerpts of any kind, verbovisual chaos, contradictions, plain statements, twisted sentences, heaps of words, chalk drawings, empty rooms, empty squares, pseudo-fields of forces, found items, readymades, unfinished sketches, bad prose pieces, cut-up prose, diagonals, bunch of diagonals, ugly scribbles and doodles, fake math, stains and lakes and wires and snakes of black ink, ideograms, fake ideograms, cursive overwriting, collapse of sound, and noise, superimposed images, collage, digital collages, disturbed texts, écriture, walls and sheets of words, handwritten papers, rough handwriting, incomplete transcriptions, photos of manuscripts, scanned fragments, bad scans, arte molto povera, installances, lost leaflets, dirty ones, old and new ephemera, marginal events, short movies, b/w works, out-of-focus, stones, written stones, my bad English...

all of this stuff is what I try to mix, write, pick up, store, and

I'm against editing, post-production, bellettrisme, wise quotations, meta-language, mimicry, novels, serious art, and

I DO REJECT HI-RES.


what do I have to do with all of the thousand hi-res & calligraphically rendered online landscapes? first of all, I have some actual landscape offline. and: I’ve no time at all.



___’d better go fetch errors and misshapen signs, traces, borders, ...
   

martedì 27 agosto 2013

_Six Months Ain't No Sentence_ by Jim Leftwich @ differxhost "BOX"


differx and differxhost [see here and here] host right now the books 01-50 (from year 2011 to year 2013) of "Six Months Aint No Sentence", texts and works by Jim Leftwich

[+ a file by John M. Bennett, re-working on J.L.'s texts]

 All the pdf files are freely downloadable here.

(CC) Jim Leftwich, 2011-13 
acknowledgements:

announcement here too: