(…)
blanche-neige
dormir du sommeil du juste
endormi
climat glacial
ennemi juré
mettre une rallonge au fil
électrique
quand on ne fait rien de mal on
n'a rien à craindre
exégèse
c'est un modèle de bonté
l'armée du salut
être dans l'exercice de ses fonctions
corps mince
jambes fluettes
voix fluette
frêle
exiler s'exiler
point de conjonction
tout vient à point à qui sait attendre
à parti pris point de conseil
à méchant ouvrier point de bon outil
pollen pollen pollen
léthargie
la position couchée d'un malade
il est facile de juger après coup
la faim chasse le loup du bois
persister
jusqu'à la mort
to die well2
cercare la chiarezza prima
dell’impatto la sua luminosità indagando dall’interno verso l’interno
quello che avviene all’esterno e per
quanto possibile rimanere vigili derivando le attività funzionali del corpo
dall’assunto principale che accumulare energia è la conseguenza di un lavoro prima cammina poggiando a terra tutta la
pianta del piede
A meno di 200 gradi sotto lo
zero l’aria diventa liquida e ha la proprietà di vetrificare tutto ciò che vi
viene immerso rapidamente. Se si velocizza il processo di raffreddamento e si
usano sostanze antigelo si riesce a realizzare la vetrificazione dell'intero
corpo. La temperatura di un corpo è fornita dal moto degli atomi e delle
molecole; l'energia cinetica derivante dal movimento è responsabile delle
reazioni chimiche che avvengono. Maggiore è la temperatura, maggiore è la
velocità delle reazioni. Se pure la temperatura caratterizzata da totale
assenza di movimento (zero assoluto) non è fisicamente raggiungibile, il
congelamento a temperature molto basse (ottenute utilizzando, ad esempio,
l'azoto liquido) consente di minimizzare l'energia del sistema e a raggiungere
una condizione in cui le reazioni chimiche sono molto lente. Un sistema di
questo tipo può in teoria restare per lunghi periodi sospeso senza
modificazioni chimiche sostanziali.3
privo di palpebre squali
continuano a nuotare la
circolazione del sangue in controcorrente rispetto a quella dell'acqua assorbono una grande quantità di ossigeno
disciolto nelle branchie non è
possibile capirne a prima vista lo stato
dormono di una specie di veglia
il cervello è fatto riposare i
sensi sono attivi non un sonno reale non scendono
in sospensione delle attività
continuano a guardare
Il existe une relation étroite entre la couleur, la forme, l’habitat et le mode de vie d’un requin: il y a celui de couleur sable, si plat qu’il épouse la surface du sol où il passe le plus clair de son temps, il y a celui de couleur eau, à la forme très hydrodynamique et qui ne se pose jamais; et puis, il y a tous les autres4.
(…)
(Photosynthesis_Il Corpo
Esposto)
il corpo fasciato esprime la sua natura di pianta
nella sfumatura le spalle
distinguo i fianchi dove ha
mani ginocchia piedi
nello stacco contro le lastre d’acciaio privo
di ombra
privo di
echi
sul limite
in corrispondenza a un intorno
una nuance
di luce in frammenti ritmati alla porta
allo scopo di sottrarsi ai colpi del destino
Vivi nascosto è la divisa del saggio
poi, procedere a piccoli passi, e pochi per volta.
Gli autotrofi più importanti
per il ciclo del carbonio sono gli alberi
delle foreste
captazione dell’energia della
luce nelle endomebrane
di garza Lazzaro bianco
il sole è una sorgente di fotoni
a diversa frequenza: diversa
energia ha
l’acquiescenza
la struttura ad anello delle clorofille simile
alle porfirine
cambiare luogo, spostarsi, trasmigrare
(nell’emoglobina, nei citocromi)
solo una sfumatura ancora umana
( il fitòlo dei sospiri
nell’assenza di chi guarda
(all’assolto
l’assoluto)
lungo la catena idrocarburica
atomo di Mg++ coordinato
nell’anello
assorbimento nel visibile dovuto al sistema
dei doppi legami
coniugati
clorofille: a,
b: piante; c, d: protisti e
cianobatteri.
Batterioclorofille sull’acciaio minuto della sfera.
Per i sostituenti sugli anelli per
la posizione dei doppi legami
la luce muta in aria.
Attraverso lui
vivere
per l’intera durata del
mio tempo!)
la luminosa clessidra
a piccole curve trasparenti e
ordinate
affiora unificando
quella
cordiale forza che lo aveva prima agito
il primo pianto di un neonato
nell’intermittenza del
neon dall’altra parte di qua, dove sei morto,
forse nasci.
Così il non detto ha creato il
nascondiglio.
Così nel nascondimento ho
rubato.
E il nascondimento si è portato via altro,
e splendeva agli occhi il
segreto girato
che possedeva io l’altra metà
delle cose e dei fatti.
Così potevo rispondere,
non me,
e completare il non finito.
E avevo già fatto qualcosa di
più grande,
ero involuta.
Così,
potermi nascondere come si fa un germoglio,
non era più possibile
questo
i tuoi capelli-luce chiusi
nella finta pelle nera.
Come si
spiega gl’iridi a osservarlo che va via,
che lascia!
Cerchi, avvolto in un piccolo sonno,
le sue bianche reti che
scavano confini.
L'acido usato nella concia
migrerà nella foto prima o poi
facendola sbiadire.
Solo una lacrima
ha un significato,
nella semioscurità della
palpebra,
ma non ho potuto tagliare aprire
la finta resina della
pelle in tanica di poliure
tu sei, senza il male esteso,
tolto dall’attimo come sono gli occhi
di chi non parla complessi centri di
reazione fluorescenza nel rosso della
clorofilla isolata la maggior parte
dei pigmenti funzionano come un’antenna
che tiri su un saluto immenso
deve tutto gennaio piovere, e la febbre restare nella casa ancora
qualche giorno eri, tra le mie dita nella mia stretta forte la corda scioglieva la carne un equilibrista della vita, fino a
raggiungere la temperatura del punto di rugiada. Ancora il tuo passo scomposto
in particelle temporologiche, nel decadimento dei muoni.
L’acqua si condensa in nube, le gocce in sospensione le loro piccole
dimensioni. Le particelle di ghiaccio, il progressivo ispessimento dei
cristalli; cadono ma si sciolgono prima di toccare il suolo.
E’ venuto il tuo ricordo più
pacato, la foglia artificiale, i protoni che si formano con l’ossidazione
dell’H2O si trovano all’interno del lumen,
il peso immateriale gravato sul cuore,
compongo il tuo viso nella nuvola,
porta con sé tutto il mio corpo
eccetto il cuore, un elettrone
innesca un processo ciclico luce-dipendente,
si apre lo stoma
del fiore
è con il cuore così appesantito
che resto legata alla vita,
altrimenti volerei
via con te, e
non farei più ritorno a casa.
Nell'albero genealogico siamo i
figli piccoli, nelle membrane
tilacoidali, un giorno saliremo in
linfa, per fare l’aria
le grandi forme di vita libera. Ventus
est fluens aer.
–in lucere –
Si dice: bere l’aria limpida del mattino
riuscendo quindi ad attraversare l'atmosfera.
(...)
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2 Biancaneve
dormire il sonno del giusto|
addormentato|clima glaciale|nemico giurato|fare una giunta al filo elettrico|
male non fare paura non avere|
esegesi|è un esempio di bontà|l'esercito della salvezza|essere nell'esercizio
delle proprie funzioni|corpo esile|gambe esili|voce esile | fragile|
esiliare esiliarsi|punto di
congiunzione|dai tempo al tempo|risoluto pensier non vuol consigli|cattiva lavandaia non trova mai
la pietra buona|polline polline polline|letargo| la giacitura di un
ammalato|del senno di poi son piene le fosse|la fame caccia il lupo dal
bosco|perdurare|sino alla morte|fare una buona morte
(Blanche - neige è un estratto da Quadro*)
3 rif: http://it.wikipedia.org/wiki/Ibernazione
4 Esiste una relazione stretta tra il colore, la forma,
l'habitat e il modo di vivere di uno squalo:
c'è quello color sabbia,
così piatto che sposa il fondale dove trascorre la maggior parte del suo tempo,
c'è quello del colore dell'acqua, dalla forma molto idrodinamica e che non si
ferma mai; e poi ci sono tutti gli altri.
(Serie di fotografie, in sequenza, scattate alla
didascalia di una teca nella sezione dedicata agli squali del Seaquarium a Le
Grau-du-Roi, Linguadoca-Rossiglione (Francia), durante un viaggio nel 2011, e
che ha in seguito ispirato gli studi e la raccolta La memoria dell'acqua_Grésil
sur l'eau pour faire des ronds. )
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Alessandra Greco è nata a
Roma nel 1969. Scrive poesie/prosa per letture o performance dal 1997, anno in
cui si trasferisce definitivamente a Firenze, dove vive e lavora.