una volta hai creduto di poterti allontanare _ di violare il perimetro auto-imposto della visione _ da quella volta
sai che qualcosa verrà usato per impedire il tuo passaggio _ un
solvente organico dissolto nel margine preciso della combustione _
allontanandoti dal perimetro hai infranto il dato come sconto _ il
prezzo da pagare per volte e volte di seguito _ la guardia sulla stessa
linea da cui immaginavi una fonte luminosa _ immersa in una verità
filtrante oltre una soglia non ancora valicabile _ per farlo non si
segue mai l'intuizione _ bisogna nascondere la testa sotto metri e metri
di terra _ per far sì che nessuno veda _ avere i recettori attivati per
non incorrere in penalità _ si può capire come continuano a vivere le
cose _ come pagano la costituzione della materia _ esse sono occhi che
si aprono di nuovo _ nel tutto delle ispezioni separate _ che provano
fessure parallele _ distillano frazioni infinitesime _ negano di essere
dentro una cecità che le lascia fare _ che arriva sulla messa a fuoco _ in
qualche modo hai provato ad essere feroce _ ora sai che ogni follia
mette in moto qualcosa d'altro _ mentre immagini la provenienza del
calore hai già assistito alla disgregazione _ sai che ferocia è vedere
una fiamma da lontano _ scontare il nulla che si impila dentro ciò che è
lasciato vuoto _ il soffio da cui esala una possibile sopravvivenza _
il fuoco che vedi è lontano e trasparente _ fisso e intoccabile per
scelta _ hai lasciato che l'occhio determinasse la propria contingenza _
il campo visivo della restrizione _ ora pensi che presto o tardi sarà
feroce anche il sonno _ quando ti addormenti indossi un vestito per
proteggere gli arti dallo schiacciamento _ dai risvegli che possono
causare danni interni _ per curarli puoi farlo solo standoti vicino _
capendo che la terra levita continuamente _ sviluppa catene di elementi
che si aggregano _ che non possono portarti da nessuna parte se
corrodono la propria calma _ li potevi vedere sulla pelle _ su tutti i
legamenti di un corpo che non si muove _ del corpo che hai visto per
intero _ ti sembrava che stesse per aprirsi _ consentirti di vivere di
nuovo _ di farlo vedendoci attraverso _ ora i turni di lavoro sono
immobili _ bloccati nel mezzo inconsapevole di questa distrazione _
inviano segnali lungo le arterie _ lungo il centro e le periferie della
tua stessa guarigione _ colgono l'attimo per raffigurarti _ mentre ogni
nervo imposta il proprio passo _ solca aloni che rilasciano un credo
immaginario _ riguardi i cerchi che ricordano la fuga _ che rammendano
incisioni fatte a crudo _ rimaste nel proprio dei muri _ per questo hai
pagato la violazione del perimetro _ girando per distanze non
cronometrabili _ svuotando un numero prefissato di contenitori _ di
riflessi che si incarnano _ sparsi ovunque e poi volati via _ fissati al
suolo da una qualsiasi accensione _ da quella volta gli occhi provano
ancora uno sguardo ulteriore _ ma si sentono schiacciati dalla lingua _
quella volta ti hanno preso mani e piedi per guardarti _ per poi
inchiodarti dove restano gli oggetti resi parte di un enorme corpo _
presente ovunque _ che rende irregolare la superficie dei solchi _ sanno
che un giorno verranno trovate da un altro _ che qualcuno noterà queste
sporgenze _ chiunque violerà il perimetro e si inizierà a cercare _
scavando sotto emergeranno strati e strati di persone e corpi uniti per
mani e piedi _ chiunque capirà il senso del reticolato osservando le
ossa inondate dalla terra _ non si crederà più a nessuna teoria
ulteriore per questo mondo interno alla materia cerebrale _
reticolato è una parola che significa solo nel momento in cui la si
attraversa _ vuol dire che certe cose non potranno mai esistere _ le
altre esistono soltanto _ se iniziano di nuovo a scomparire _ se
provano ad essere incolori