Privacy & Cookies: This site uses cookies. By continuing to use this website, you agree to their use.
To find out more, including how to control cookies, see here: Privacy policy
Visualizzazione post con etichetta Benway Series. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Benway Series. Mostra tutti i post

lunedì 20 aprile 2015

s.m. - al meno da "Il mare è pieno di pesci"





non avendo potuto
salvare altro d'altro

si può:
fare il conto
alla rovescia anche del rovesciato

salvare il solvibile

al meno


nel 2015
era il 17 Aprile (settecento - con precedenti)
era l'11 Febbraio (ventinove)
nel 2014
era il 5 dicembre (diciotto)
nel 2013
era il 3 Ottobre (trecentosessantasei e venti presunti - senza precedenti)
era il 30 Settembre (tredici)
era il 10 Agosto (sei)
nel 2012
era l'11 Ottobre (trentaquattro tra cui sette e undici)
nel 2011
era l'1 Agosto (venticinque e non ancora)
era l'8 Maggio (due e uno per schiacciamento)
era il 6 Aprile (oltre duecento)
era il 3 Aprile (settanta - durante)
era la notte tra il 29 e il 30 Marzo (undici - durante)
era il 14 Marzo (una quarantina meno quindici)
era il 4 Marzo (due e due – a causa)
era il 16 febbraio (forse oltre duecento)
nel 2008
era il 16 Giugno (centocinquanta tranne uno)
era il 12 Maggio (quarantasette)
nel 2006
era il 19 Agosto (dieci e quaranta)
nel 2004
era il 4 Ottobre (diciassette e quarantasette)
nel 2003
era il 20 Ottobre (almeno settanta - durante)
era il 20 Giugno (centosessanta)
nel 1996
era la notte di natale (quasi trecento)



alla rovescia vuol dire al contrario
di come dovrebbe
essere / a ritroso vuol dire contrario
di diritto cioè senza



anche i pesci piangono / infatti fanno
un suono non regolare o rumore bifonico
che produce due diverse onde simultanee

il suono bifonico è una tecnica diffusa
anche fuori dal mare ad esempio
fra i volatili e viene spesso utilizzata nel cinema
per provocare forti emozioni o paura o reazioni
significative nello spettatore come il pianto

ma nel mare è inutile
piangere nel mare / è inutile
piangere anche
fuori dal mare bisogna fare
far corrispondere ad ogni
goccia un suono non regolare


ora sono non sono / vengono
chiamati non chiamati
irregolari

anche i suoni






lunedì 15 settembre 2014

Roma, 18 settembre: Le voci dell’Olocausto. L’opera estrema di Charles Reznikoff

Olocausto A Roma, presso la Casa delle Traduzioni
(via degli Avignonesi 32)
giovedì 18 settembre, ore 17:15 – 18:30

 Le voci dell’Olocausto. L’opera estrema di Charles Reznikoff

Charles Reznikoff, Olocausto 
prima traduzione italiana,
a cura di Andrea Raos, Benway Series, 2014.  

Partendo dalla recentissima traduzione di Olocausto, l’ultimo straordinario testo pubblicato in vita dal poeta americano Charles Reznikoff (1975), l’incontro cercherà di mettere a fuoco le particolarità e le difficoltà dell’opera di trasposizione di fronte a un tema così complesso e delicato come la Shoah e davanti a una lingua che assume tutta la responsabilità e, al tempo stesso, tutta la distanza necessaria per poterne rinnovare la memoria.


In dialogo sulla traduzione: Damiano Abeni e (via skype) Andrea Raos
Interventi: Marco Giovenale e Giulio Marzaioli
Letture dal testo: Michele Zaffarano.


Charles Reznikoff (1894-1976) è stato uno dei maggiori poeti statunitensi, collocabile nell’ambito della seconda generazione di autori modernisti. Fu partecipe in prima persona (con Louis Zukofsky,  George Oppen, Carl Rakosi) dell’idea e progetto “oggettivista”. È autore di numerosi testi di poesia, tra cui Jerusalem the Golden (1934), In Memoriam (1936), By the Waters of Manhattan: Selected Verse (1962), Testimony: The United States (1885-1890) (1965), Holocaust (1975). Holocaust, qui in prima traduzione italiana, fu scritto riprendendo in maniera diretta e senza alcun intervento autoriale le testimonianze delle vittime della barbarie nazista e quelle dei carnefici, così come riportate negli atti del processo di Norimberga (1945-46) e di quello a Eichmann (1961).

Andrea Raos (1968) ha pubblicato Discendere il fiume calmo (nel Quinto quaderno italiano di poesia contemporanea, 1996), Aspettami, dice (2003), Luna velata (2003), Le api migratori (2007), I cani dello Chott el-Jerid (2010) e Lettere nere (2013). È presente nel volume Àkusma. Forme della poesia contemporanea (2000) e ha curato l’antologia Chijô no utagoe – Il coro temporaneo (2001). Con Andrea Inglese ha curato le antologie Azioni poetiche. Nouveaux poètes italiens, in «Action poétique» (2004) e Le macchine liriche. Sei poeti francesi della contemporaneità, in «Nuovi argomenti» (2005). Attualmente è direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Chicago.

Damiano Abeni (1956) ha tradotto dall’inglese oltre cinquanta libri e collabora con diverse case editrici e riviste letterarie. È tra i redattori di «Nuovi Argomenti» e della rivista online «Le parole e le cose». Ha ricevuto una fellowship del Liguria Study Center for the Arts and Humanities (Bogliasco Foundation, 2008) e una delle Rockfeller Foundation Fellowship (Bellagio, 2010). Nel 2009 è stato Director’s Guest presso il Civitella Ranieri Center. È cittadino onorario per meriti culturali di Tucson, Arizona, e di Baltimore, Maryland.

Il progetto editoriale Benway Series, indipendente e autoprodotto, nasce per iniziativa di quattro autori (Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Giulio Marzaioli e Michele Zaffarano) con l’intento di formare un tracciato di scritture di ricerca straniere e italiane, appartenenti al passato più o meno prossimo o alla contemporaneità. Sino a oggi sono stati pubblicati testi di J. Ashbery, F. Ponge, C. Costa, M. Zaffarano e G. Marzaioli. L’Olocausto di Reznikoff è l’ultima traduzione della serie.

Per l’incontro, riservato ai possessori Bibliocard, è richiesta l’iscrizione, da inviare all’indirizzo casadelletraduzioni@bibliotechediroma.it entro il 16 settembre.

venerdì 9 maggio 2014

Firenze, 16 maggio. Letture Benway Series e Syn

   
Firenze, venerdì 16 maggio 2014, alle ore 17:00 
[ via dei Serragli 3R - Tel./fax 055-2776205 ]

presentazione delle collane di scrittura e dei progetti
 Benway Series (Tielleci) e Syn (IkonaLíber)

=

reading di

Mariangela Guatteri
Figurina enigmistica  [Syn, 2013]

Giulio Marzaioli
Arco rovescio  [Benway Series, 2014]

Michele Zaffarano
Cinque testi tra cui gli alberi (più uno)  [Benway Series, 2013]  
e Paragrafi sull'armonia  [Syn, 2014]


coordina Marco Giovenale


Saranno presenti gli autori

§

L'incontro su facebook: 

Alcune anteprime
da Figurina enigmistica _  http://goo.gl/6YedwA 
da Arco rovescio _ http://goo.gl/UmXkU2 
da Cinque testi tra cui gli alberi (più uno) _ http://goo.gl/cJX7WJ 
da Paragrafi sull'armonia _  http://goo.gl/TmsaF3

lunedì 7 aprile 2014

"Arco rovescio" alla Libreria Popolare di via Tadino (Milano) l'11 aprile

Milano, venerdì 11 aprile 2014, alle ore 21:00
presso la Libreria Popolare (via Tadino 18)
Presentazione di ARCO ROVESCIO
di Giulio Marzaioli

Benway Series 5
(Tielleci, 2014)
Interventi di:
Paolo Giovannetti
Antonio Loreto
Paolo Zublena
Coordina:
Alessandro Broggi

giovedì 9 gennaio 2014

quinto libro benway: "arco rovescio", di giulio marzaioli. da empiria il 15 gennaio 2014

  
Mercoledì 15 gennaio 2014 alle ore 18:00
Roma, presso la Libreria Empiria
(via Baccina 79)

presentazione del libro

Arco rovescio
Inverted Arch ]

di 
Giulio Marzaioli

Collana Benway Series
(Tielleci - La Colornese)


sul rapporto scrittura/installazione si confronteranno
Brunella Antomarini, Teresa Iaria, Massimiliano Manganelli

Letture dell'autore

§


Per Arco rovescio, nell’ambito dell’ingegneria delle costruzioni, si intende l’arco capovolto posto alla base di una galleria che ha la funzione di chiudere l’arco già realizzato in calotta, distribuendone gli sforzi. “Frinire” è una voce onomatopeica. La fiaba è un racconto a scopo di intrattenimento in cui prevale l’elemento fantastico e dove, a differenza della favola che ha come protagonisti quasi sempre animali, è protagonista l’uomo. Si definisce “gravità” la tendenza dei corpi materiali a cadere verticalmente al suolo, dovuta all’attrazione che la Terra esercita su di essi. Il salto indica ascensione. L’ora meridiana corrisponde alle ore 12,00 del giorno. Un salto quantico indica un passaggio repentino di un sistema da uno stato quantico ad un altro senza attraversamento di stati intermedi.

In the field of civil engineering, an inverted arch is an arch with crown downward, placed at the foundations of a tunnel to complete the spherical cap of the arch, distributing its load. Frinire (to chirp) is onomatopoeic. A fairy tale is a story told to entertain, which features fantastical elements and characters who are usually human; fables, instead, generally involve animals. Gravity is the tendency of material bodies to fall vertically to the ground, due to the attraction that the Earth exerts on them. A jump indicates ascent. The meridian hour is 12 o’ clock, midday. A quantum jump indicates a sudden shift from a quantum state to another, without passing through any intermediate states. 

Arco rovescio = Inverted Arch.

English translation by Sean Mark.
Colorno : Tielleci – 96 p. : ill. ; 19,5 cm.
(Benway Series ; 5)




Empirìa
Via Baccina 79 - 00184 Roma
tel. e fax 06 69940850
Direttore Editoriale: Marisa Di Iorio
Email: info [at] empiria.com
   

giovedì 12 dicembre 2013

martedì 10 dicembre 2013

NIOQUE..., di Francis Ponge: a Roma il 12 dicembre, ore 17

   
Francis Ponge, NIOQUE DE L'AVANT-PRINTEMPS, ovvero COGNIZIONE DEL PERIODO CHE ANNUNCIA LA PRIMAVERA, giovedì 12 dicembre, alle cinque di pomeriggio, presso la Sala Capizucchi dell'Istituto italo-francese, piazza Campitelli 3, Roma. Con JACQUELINE RISSET e LUIGI MAGNO. Letture (e traduzione italiana) di MICHELE ZAFFARANO. Benway Series. (Saranno lì disponibili ovviamente anche tutti gli altri titoli Benway). 

    
Qui l'evento facebook:



Effettivamente, alla lettera (senza retorica), un evento editoriale: la prima uscita in Italia di un libro di Ponge (un'opera di svolta per l'autore e per la scrittura di ricerca di secondo Novecento) dopo decenni. 



Qui un'anteprima di pagine:

 

mercoledì 27 novembre 2013

Francis Ponge, Nioque de l’avant-printemps, ovvero Cognizione del periodo che annuncia la primavera (Benway Series)


Traduzione: Michele Zaffarano.
Introduzione di Jean-Marie Gleize
Colorno : Tielleci, 2013. – 128 p. : ill. ; 19,5 cm.
(Benway Series ; 4).
978-88-98222-07-0 : 13€
Anteprima del libro / Preview: Italiano English
§
[Al lettore:]
NIOQUE è scrittura fonetica (come se scrivessimo «iniorante») per gnoque, parola che ho forgiato partendo dalla radice greca di «conoscenza» per evitare di riprendere la gnossienne di Satie o la connaissance (de l’Est) di Claudel.
La prima pubblicazione di questo testo, peraltro già composto da parecchi anni, ha curiosamente preceduto di pochissimo gli «eventi» del 1967 e del 1968 a Berkeley, Berlino e Parigi, eventi che alcuni considerano come primavere, a imitazione di esempi contemporanei sul genere della «primavera di Praga».
F. P.
§
[Nota critica]
Come intendere la “lezione” di Francis Ponge? In effetti, è evidente che la sua opera non rappresenta una semplice proposta poetica ma anche, simultaneamente, un intervento decisivo nel campo della scrittura, della teoria delle pratiche di scrittura, una presa di posizione strategica, in rapporto alla quale non è ormai più possibile evitare di indicare una propria collocazione. È in questo senso che si può parlare di “lezione”. Visto che di Partito preso delle cose si tratta (è il titolo dell’opera che lo farà conoscere nel 1942), questa “lezione” la si può, per esempio, intendere come una delle possibili risposte all’aspirazione di Rimbaud verso una «poesia oggettiva».
[...]
In una parola, questo libro e questa categoria di «nioque» costituiscono una specie di programma aperto per quanti si pongono il compito di “uscire” in maniera permanente e di esplorare un dopo-la-poesia che utilizzi tutti i mezzi della “prosa in prosa (in prose)”, oltre ogni pretesa estetica e puntando al contrario ad alcuni effetti di conoscenza del mondo, del «mistero ambiente», come diceva Ponge, o più immediatamente alcuni contesti “schermali” (pochissimo misteriosi ma molto asfissianti) che costituiscono una parte della nostra attuale “realtà”.
Dall’Introduzione: Per una poesia critica, di Jean-Marie Gleize

sabato 9 novembre 2013

Roma, 14 novembre: presentazione di "Cinque testi tra cui gli alberi (più uno)", di Michele Zaffarano (Benway Series, 2013)

Giovedì 14 novembre 2013, alle ore 17:00
in Piazza Campitelli 3
presso la Sala Capizucchi del
Centro di Studi italo-francesi 
mappa ]
Presentazione di:

Cinque testi tra cui gli alberi (più uno)

di Michele Zaffarano
Pubblicato da Tielleci nella collana Benway Series
Interventi musicali di Luca Venitucci
Interventi critici di Massimiliano Manganelli
Coordina Luigi Magno
*
[L’Autore]
Michele Zaffarano. Per esempio: E l’amore fiorirà splendidamente ovunque (La Camera Verde, 2007), Il culto dei feticci nell’Italia contemporanea (La Camera Verde, 2007), A New House (La Camera Verde, 2008), Bianca come neve (La Camera Verde, 2009), Wunderkammer, ovvero come ho imparato a leggere (in Prosa in prosa, Le Lettere, 2009). Per esempio, sull’antologia Poeti degli anni zero (Ponte Sisto, 2011). Per esempio, su «il verri», su «Nuovi argomenti», su «Testo a fronte», su «L’Ulisse», su «l’immaginazione», su «Nioques», su «Or». Per esempio, traduce Pierre Alferi, Alain Badiou, Samuel Beckett, Olivier Cadiot, Isidore Ducasse, Jean-Michel Espitallier, Gustave Flaubert, Jean-Marie Gleize, Jean-Luc Godard, Emmanuel Hocquard, Véronique Pittolo, Georges Perec, Francis Ponge, Nathalie Quintane, Charles Reznikoff, Denis Roche, Christophe Tarkos, Voltaire. Per esempio, fonda il sito gammm.org. Per esempio, dirige la collana «chapbooks» (Arcipelago, Milano). Per esempio, installazioni sonore. Per esempio, ha girato Le vacanze della Camera (2012), Hamlet in the Dark Pt. II (2012), S. O. (2012). Per esempio, a «Ricercabo – Laboratorio di nuove scritture» (Bologna, novembre 2012).

venerdì 1 novembre 2013

Roma, 7 novembre: D.Abeni, V.Magrelli e L.Magno presentano John Ashbery, "Cento domande a scelta multipla" (Benway Series, 2013)

Giovedì 7 novembre 2013, alle ore 17:00
in Piazza Campitelli 3, Sala Capizucchi,
Centro di Studi italo-francesi
[ cfr. mappa ]
Presentazione di:

Cento domande a scelta multipla 

di John Ashbery
traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan
[con disegni di D.Abeni]
Pubblicato da Tielleci nella collana Benway Series
Interventi di Damiano Abeni e Valerio Magrelli
Coordina Luigi Magno
*
Sfoglia il libro / Ordina
[L’Autore]
John Ashbery è nato a Rochester, nello stato di New York, nel 1927. Ha pubblicato oltre venti raccolte di poesie, la più recente delle quali è Quick Question (Ecco, 2013). Il suo primo libro, Some Trees (Yale University Press, 1956), venne scelto da W. H. Auden per lo Yale Younger Poets Prize. Il volume Self-Portrait in a Convex Mirror (Viking Press, 1975) è l’unico a cui siano mai stati assegnati tutti e tre i maggiori premi statunitensi per la poesia – il Pulitzer, il National Book Award e il National Book Critics Circle Award. Ha svolto un’intensa attività di critico d’arte, e un’ampia scelta delle sue “cronache artistiche” è stata raccolta nel volume Reported Sightings (Knopf, 1989). Le sue opere sono state tradotte in oltre venti lingue. In Italia, dopo un silenzio di oltre vent’anni, sono apparse due scelte di sue poesie: Fiumi di ali (Edizioni l’Obliquo, 2007) e Un mondo che non può essere migliore (Sossella, 2008) a cui è stato attribuito un premio speciale dalla giuria del Premio Napoli. È in preparazione per Mondadori l’integrale della sua penultima raccolta, Planisphere (2009). Abita a Hudson, nello stato di New York.
Benway Series

domenica 29 settembre 2013