v. che non rimanga. v. che non rimanga nessuna. v. che nessuna delle
volte mi si dica. v. che non mi si dica di girarmi. v. che nessuna delle
voglie. vedo, so guardarmi intorno abbastanza per capire che non è
semplice. v. che non ci sia alcuna volta al di fuori di quella in cui
dirò basta. v. che si possano manipolare gli oggetti fino a cambiarne la
forma. v. usare un pettine, lo spazzolino da denti, un fiammifero, una
spilla, muovendoli per scarti bassi, poi in alto, di lato. v. che nulla
del mio caso risulti inverificato. v. che il mio caso non sia solo un
caso ma si inizi a pensare anche a cose del tipo: come sta? questa
mattina ce la fa, ad alzarsi? v. che risulti più semplice accorgersi di
tutto, non solo di questo. v. che la parola voglio risulti censurata,
appesa a un punto. v. che la parola voglio che è un'erba e che non
cresce nel giardino di r, t, m, v, g, g. v. che loro non lo sappiano
soltanto guardandomi il volto. v. che sembri facile capire
l'espressione. v. che l'espressione non abbia mai più a che fare con la
parola scritta, ma soltanto con i volti, le mimiche e le rotazioni degli
occhi. v. che il resto prenda un moto percussivo, centrifugo, si
allontani infranto da quest'ordine. v. che le abrasioni sui gomiti
spariscano. v. che le abrasioni significhino altro, si allontanino dalle
sequenze di azioni e di cose imposte da un'allergia o una sindrome
nervosa. v. che le accelerazioni delle macchine si sviluppino tutte nei
primi venti centimetri di corsa, per poi svanire e lasciare il
guidatore, gli occupanti sconvolti, finalmente resi ridicoli, ma
scagionati. v. che si verifichino l'inserimento e la rimozione del
pensiero nello spazio di una decina di secondi, nel tempo di uscita da
un abitacolo in fiamme. v. accendere una candela, confezionare un pacco.
v. manifestarti il mio disappunto con un gesto intransitivo, senza
l'uso di oggetti, ordini o imitazioni. v. fare un segno che assomigli a
quello della croce senza attirarmi il laico che benpensa o il religioso
che malpensa o il medio che mediopensa e che ricambia con l'unico dito
che riesce a usare. v. che i gesti militari e fascisti siano fuori dal
mio campo visivo. v. che i militari e i fascisti stiano per sempre al di
fuori del mio campo visivo. v. che v. e non p. v. dire addio, stirare,
piantare un chiodo, scavare, incrociare le dita, formare un numero col
movimento delle mani. v. eseguire sequenze arbitrarie. v.
eseguire gesti di contrasto con il corpo indebolito, gancio e montante.
v. che possa essere la scrittura a determinare l'umore. no, non è vero,
non lo v. v. che qualcuno prenda, faccia un dettato, disegni qualcosa di
spontaneo con una forma triangolare, nella sabbia. v. che si parli di
rami per creare ponti, sale d'attesa. v. non risultare troppo ridicolo.
v. riprodurre una sequenza che solo così posso tenere a mente: linea,
punto, curva, quadrato, spezzata, curva, linea, spezzata, abisso. v. che
non esistano mai più foto in cui ci sono. v. che non esistano mai più
foto in cui ci sia il mio nome, dietro la foto o apposto fra le linee
del volto. v., se questo si può volere, se si può volere che qualcosa
non esista.