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sabato 29 novembre 2014
giovedì 20 novembre 2014
disposable tales (2014)
parte da un'espressione modesta, dall'immagine del cigno che torce il collo
e curva il canale alfa nel percorso degli ettari: trova la banda magnetica, la
riavvolge e prende avvio. si chiama “filastrocca elettronica obsoleta”: dal
punto zero osserva la mano dell’illustratore. l'ulteriore non è chiaro e si complica per strati multipli, vie unilaterali, sensori
del tempio. si serve da solo: un cavallo si trova nel suo letto da otto
o nove anni e lui lo sa. una donna gestisce il
bar delle nazioni unite: si loda la sua presenza nel testo. di seguito, all'esterno: le corse
clandestine attirano uomini di ogni ceto sociale; alcuni bambini
danno lezioni di arroganza; il re applica una patch alla croce, si accorge del fuoco, si stende supino e impreca ai vicini; il vivaio
delle scimmie è ingestibile; storie di inganni e speculazioni
coinvolgono le brave persone; la tariffa è concepita sulla base del fallimento; si incentivano le adunanze della congregazione, dove il linguaggio fiorisce
in disfunzioni elastiche e stati di ridondanza; tutti, comunque, sanno cosa succede agli informatori. gli elettroni riposano
dentro la macchina fotografica e le preghiere, il
piede sinistro è in fondo al sacco, le parole stanno da un’altra parte, insieme
al gergo. nascono anatre; il resto sconta l'esilio. dio prega correttamente. camminiamo, quindi, su una lunga strada. ci chiamano ad alzata di mano,
all’ultima riga, fuori dal cerchio delle mura, di spalle.
Pubblicato da
daniele bellomi
h.
13:20
Etichette:
daniele bellomi,
prosa in prosa (involontaria),
prose
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